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Approfondimenti

Lo stemma dei 4 Mori

Attorno a questo simbolo ruotano leggende, interpretazioni, ricerche da parte di storici e studiosi. 
C'è chi gli attribuisce origini aragonesi legate alla vittoria ad Alcoraz del 1096. Il regno di Sardegna lo adottò come proprio stemma dal 1370. 
Nel 1921 il nascente Partito Sardo d'Azione ne fece il proprio simbolo. 
La tradizione sarda lega lo stemma al leggendario gonfalone dato da papa Benedetto II ai Pisani in aiuto dei Sardi, contro i crudeli saraceni di Museto che in quegli anni minacciavano di conquistare Sardegna e Italia (1017). 
La più antica attestazione del simbolo, tuttavia, risale al 1281 ed è costituita da un sigillo della cancelleria reale di Pietro il Grande d'Aragona. Ma fu soltanto nella seconda metà del XIV secolo che i quattro mori apparvero per la prima volta legati alla Sardegna, simbolizzandone il regno all'interno della confederazione della Corona d' Aragona (Stemmario di Gerle). Importato dunque dai re aragonesi, il simbolo comparve nella Sardegna spagnola su opere a stampa, monete e sui gonfaloni dei corpi speciali dei Tercios de Cerdeña, istituiti da Carlo V per la difesa dell'isola e distintisi a Tunisi (1535) e Lepanto ( 1571) nelle operazioni contro i Turchi. 
L'iconografia destinata a perdurare risale alla metà del Settecento. Le teste sono volte a sinistra e le bende calate sugli occhi. Nel 1952 lo scudo dei quattro mori diventava stemma ufficiale ed ornava il gonfalone della Regione Autonoma della Sardegna (decreto del Presidente della Repubblica del 5 Luglio 1952).

Oggi i Sardi hanno la loro bandiera (legge regionale del 15 Aprile 1999 n°10), ma i quattro mori hanno significativamente voltato la testa e aperto gli occhi, non più fasciati dalla benda che torna a cingere la fronte.